Perchè non abbiamo perso

Ieri sera non abbiamo perso perché certe sconfitte riescano a darti convinzioni che talvolta neanche le vittorie ti danno.  Si è giocato contro una delle formazioni più forti del panorama europeo guidata da uno dei migliori allenatori in circolazione.  Forse a qualcuno è sfuggito questo non trascurabile particolare. I numeri del Manchester di questo inizio stagione sono semplicemente mostruosi.  Nelle ultime cinque in Premier viaggia ad una media di più di quattro reti realizzate a gara.
Non abbiamo perso perché dopo un inizio in cui il Napoli non ha visto il pallone,  la squadra ha reagito malgrado un calcio di rigore sbagliato. Nel catino del City sarebbero crollate, dopo un tale inizio, tutte le squadre del mondo o quasi. Il Napoli no. Ha trovato energie mentali e di personalità per organizzare una reazione. E che reazione.
Non abbiamo perso perché il Napoli ripartirà proprio dalla reazione e dalla consapevolezza che ormai manca davvero poco al definitivo salto di qualità.  E questo non è poco.
Non abbiamo perso perché malgrado l’affaticamento di molti elementi,  da Insigne a Mertens,  da Callejon ad Hamsik,  la squadra ha reagito come solo le grandi squadre sanno fare riuscendo a trovare energie nelle proprie convinzioni e nella propria organizzazione di gioco.
Articolo di: Savarese ’70
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