De Laurentiis in conferenza: “Spalletti è l’uomo giusto”

Dopo un lungo silenzio torna a parlare il presidente.
Aurelio De Laurentiis, in conferenza stampa a Roma, fa sentire nuovamente la voce di un tesserato del Napoli.
Non accadeva dal remoto 21 febbraio scorso quando, dopo il 4-2 incassato a Bergamo contro l’Atalanta, fu indetto il silenzio stampa.
Da allora non c’è stata più una parola di nessuno, il sogno di tornare in Champions League è miseramente svanito all’ultima giornata e si è poi avuta notizia dell’arrivo di Luciano Spalletti.
Per far chiarezza su tutto ciò il proprietario del club azzurro esordisce spiegando che sono stati mesi difficili ma poi il discorso si sposta immediatamente su questioni legate alla pandemia, alla sua gestione e parte una critica a Draghi e al mondo del calcio tutto. Pochi sono i passaggi rilevanti del lunghissimo monologo presidenziale: “Spalletti è l’uomo giusto per il Napoli, ha sempre avuto la mia piena considerazione perché l’ho incontrato già anni fa quando lasciò la squadra russa. Prima di andare alla Roma mi venne a trovare a Via 24 maggio a Roma dicendomi che in quel momento non poteva venire”.

“Ho sempre avuto stima di lui come uomo e come tecnico perchè ha saputo gestire situazioni in contesti non semplici quali Roma e Inter in momenti particolari delle rispettive Società. Con Luciano  definiremo le mosse da fare e dove andare a operare in rosa. Ma bisognerà vedere prima il mercato in uscita per poi considerare eventuali acquisizioni. Con Spalletti ci vedremo a breve a Castelvolturno e inizieremo ad organizzare la stagione. Una certezza ce l’abbiamo: nessuno è incedibile di fronte a offerte di grande spessore”.

Sul progetto futuro

“Non ci sarà un ridimensionamento ma una presa di coscienza per rivedere il budget e tagliare le spese eccessive. Altrimenti si rischia di fallire. Se vedete in giro, molti miei colleghi hanno bilanci in rosso e molte Società non sono sane”.

“Non credo basterà vendere un giocatore, bisognerà vendere calciatori che hanno aumentato a dismisura la parte salariale che il Napoli non può pagare. Purtroppo il Covid ci ha giocati un brutto scherzo e ne abbiamo pagate le conseguenze anche per l’assenza di istituzionalità”.

“Probabilmente guardando al passato io un paio di acquisti non avrei dovuti farli, ma sono un entusiasta nella vita e da ottimista ho investito troppi soldi commettendo un errore di valutazione se considero che alcuni committenti ancora oggi non mi hanno saldato dei pagamenti”.

Il Napoli è passato da 30 milioni di stipendi a 150 milioni in pochi anni. E’ ovvio che bisogna innanzitutto sanare questo problema. Noi spendiamo cifre che non fatturiamo e questo va risolto. Io ho sempre potuto affrontare l’aspetto economico in maniera puntuale. Il mio obiettivo è far quadrare i conti e tornare in Champions.

Capitolo Insigne:

Con Lorenzo non ci siamo ancora visti perché è partito per la Nazionale. Ci rivedremo alla fine dell’Europeo e ci siederemo ad un tavolo per discutere il contratto.

Sul rapporto con Gattuso:

“Non ho mai pensato di esonerare Gattuso. Anzi convocai una riunione all’Hotel Britannique con Andrea Chiavelli in cui dissi alla squadra che l’allenatore sarebbe stato Gattuso fino al termine della stagione. Successivamente era già previsto che sarebbe andato via dopo questo campionato perché la sua mission era conclusa.

FONTE SSC NAPOLI

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