Bruno Marra ad Azzurro Time: “Promozione del Benevento in A? Sono contento per Christian Maggio che merita la passerella mancata due anni fa”

Durante la nostra trasmissione, in onda su TLA e condotta da Massimo Sparnelli e Martina Garofalo, è intervenuto il giornalista e scrittore Bruno Marra, rilasciando alcune dichiarazioni e rispondendo a una nostra domanda. Ecco quanto evidenziato: “Stare sull’attenti dopo la sconfitta di Bergamo? Credo che sia la virtù che maggiormente si riconosca al Napoli, ovvero quello di non lasciare nulla di intentato e non banalizzare questo periodo apparentemente “inutile” e di voler dimostrare sempre con grande merito di Gattuso di tenere, sul filo nervoso ed emotivo, la squadra. A volte il Napoli ha avuto cali di tensioni e momenti di inconscio lassismo. Gattuso è stato quello che veniva chiamato il sergente di ferro, con lui tutti sulla corda e che richiede sempre grande applicazione. Sono passati tre mesi e Gattuso dovrà continuare su questa strada e il Napoli dovrà affilare l’aspetto tattico e la rosa e credo che questo scorcio di campionato è l’anticamera anticipata di quello dell’anno prossimo perchè il Napoli si è mosso e si sta muovendo ancora sul mercato. Gattuso ha detto che l’80% della squadra sarà riconfermata per cui è chiaro chi avrà la conferma a Napoli deve cominciare ad entrare nel meccanismo collaudato, non si può dire che questa è la fine della stagione ma l’inizio della prossima, Un applauso al capitano Lorenzo Insigne, vero leader di questa squadra. Cosa ne penso della promozione del Benevento in Serie A? Al di là del campanilismo e della piacevole scoperta della militanza di una squadra campana in Serie A, sono contento per Christian Maggio, un mio amico. E’ stato un grande capitano nel Napoli e quindi ha avuto questa grande soddisfazione di tornare in Serie A con il Benevento e di tornare al San Paolo e avere gli applausi che merita. Napoli-Milan? Credo che sia una delle ultime partite significative per il nostro tecnico. Ci sarà un amarcord, c’è la suggestione, c’è la volontà di dimostrare che è cresciuto e che forse i rimpianti di Milano sono giustificati.

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