Volla, scuola senza mensa

Ritardi per l’avvio del servizio di refezione scolastica e genitori furibondi minacciano di rivolgersi alle Iene e a Striscia la Notizia

A due mesi e più dall’inizio dell’anno scolastico, gli alunni delle scuole di Volla non possono ancora usufruire della mensa scolastica. Un ritardo ingiustificato che sta creando non pochi disagi agli studenti e, soprattutto, ai genitori. La polemica è scoppiata dopo che il Comune aveva pubblicato sull’albo pretorio l’avviso di manifestazione di interesse per l’affidamento del servizio di mensa scolastica per soli “tre mesi” a causa della recente dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente. Scaduto un mese fa il termine per la partecipazione alla manifestazione di interesse, nessuna notizia è poi giunta sull’esito dell’istruttoria da parte degli uffici comunali competenti. Dalle notizie raccolte e dai botta e risposta sui social, sembrerebbe che tutto sia bloccato per i “presunti” errori commessi nella procedura di affidamento. Un intoppo burocratico che non viene né confermato e né smentito dal Sindaco Giuliano Di Costanzo che, sull’accaduto, preferisce tacere, dimenticandosi che il mancato avvio della mensa scolastica costringe decine di bambini a frequentare un tempo scuola ridotto, rispetto al tempo pieno previsto dai programmi scolastici di inizio anno. Intanto le chat scolastiche sembrano impazzite e le polemiche continuano ad inondare le pagine social che fanno percepire, da parte dei genitori inferociti, sconforto e lamentele per l’inspiegabile ritardo da parte del Comune e la totale assenza di tempi certi dall’assessore Petrone, detentrice della delega. Le famiglie non sanno quindi ancora che pesci prendere e, circola voce, che i genitori più agguerriti stiano preparando una richiesta per l’accesso civico agli atti del Comune, per dare un volto a chi è stato responsabile di questo ingiustificato ritardo, con il chiaro intento che la questione potrebbe non finire qui. Raggiunte al telefono alcune mamme, disposte a tutto per tutelare il diritto allo studio dei loro figli, sostengono che «il disagio creato dal Comune è paradossale perché sta richiedendo uno sforzo enorme alle famiglie, che sono costrette a ricorrere all’aiuto dei nonni e dei familiari più stretti e, in loro assenza, a rivolgersi alle baby sitter, con la conseguenza di dover sostenere un ulteriore spesa in un periodo storico in cui le famiglie fanno fatica a far quadrare i conti». Motivo che probabilmente ha fatto spopolare il sondaggio esplorativo diffuso tra i genitori pochi giorni fa e che ora sta rafforzando l’idea di una mensa scolastica autogestita, che a Volla non è stata mai sperimentata, ma che è già diffusa in altri Comuni italiani. Una proposta innovativa che, in mancanza dell’avvio della mensa da parte del Comune, potrebbe essere addirittura l’unica soluzione percorribile, per assicurare la normalità a centinaia di studenti vollesi e garantire loro il pieno diritto allo studio e la partecipazione attiva ai progetti scolastici pomeridiani, oltre che rappresentare un concreto sostegno ai genitori lavoratori. Un progetto ambizioso che probabilmente a Volla dovrà fare i conti con la poca lungimiranza della politica locale e le resistenze di chi vede nella mensa autogestita un’altra disfatta per l’Amministrazione Di Costanzo, già sotto attacco per il nuovo cambio di giunta, a poco più di un anno dall’elezioni amministrative. Intanto ai ragazzi non resta che auspicare che i fornelli si riaccendano al più presto, per provare a spegnere le polemiche e a contenere la rabbia dei genitori.

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