Una tremenda esplosione devasta Beirut e sconvolge il Libano

Stava attraversando una crisi gravissima.
I cittadini erano ridotti al baratto e sopportavano lunghi blackout quotidiani, ora ha mezza capitale distrutta e centinaia di migliaia di persone senza casa.
Il Libano era già in enormi difficoltà quando, martedì pomeriggio, una gigantesca esplosione nel porto di Beirut, forse causata da un incendio all’interno di un deposito di nitrato di ammonio, ha provocato danni incalcolabili alla città e all’economia.
Il principale porto del paese, da cui entrava la maggioranza dei beni importati, è raso al suolo.
È andato distrutto anche l’enorme silo che conteneva buona parte delle riserve nazionali di grano.
Della gravità della crisi libanese si parlava da mesi ed erano in atto violente proteste antigovernative iniziate nell’autunno 2019, sospese durante la pandemia da coronavirus e riprese a giugno.
Sono ipotizzabili, ora, nuove proteste violente contro il governo, accusato tra l’altro, di avere lasciato più di duemila tonnellate di nitrato di ammonio in un deposito del porto della capitale per ben sei anni.
Il sistema sanitario nazionale del paese del Vicino Oriente rischia il collasso.
Molti ospedali della capitale erano già al limite per l’arrivo di pazienti con il covid 19 ed ora devono ospitare anche le persone ferite dall’esplosione.

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