TERRA FERITA

Mentre il Veneto brinda all’ennesimo trionfo eleggendo le sue colline a Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la produzione del prosecco, dall’altra parte dell’Italia Napoli risalta sui giornali per vendersi e prestarsi ad un prurito di sensi di un campione di spregiudicatezza e cattivi esempi. Noi, figli esuli di un degrado nazionale sia intellettuale sia sociale, siamo ancora una volta pronti a prestarci a banali e insipide iniziative per avere l’illusione di sbarcare il lunario. Ti amo tanto, mia cara Napoli, per lasciarti sola a vivere il travaglio della tua già morente esistenza… Dove sono i veri figli di Napoli? Dove sono gli intellettuali di questa rosa piene di spine? Napoli, dove sono i napoletani che amano veramente questa città deturpata e depredata? Dove è andato a finire il tuo orgoglio di giardino fiorente di arte, cultura, inventiva? Dove sono i tuoi uomini politici che, probabilmente, sono bravi solamente a litigare? Tali bizzarri attivisti di pochezza somigliano tanto a bambini che si divertono a giocare a fare i primi della classe. Amici miei, Napoli, la Campania e il Meridione non possono essere considerati giocattoli da usare e buttare in cambio di un pugno di potere. Se siete veri e solidi uomini prestati al labirinto della politica, con la passione, l’orgoglio di essere del Sud, l’amore per la propria terra, l’etica e la professionalità dovreste fare il vostro dovere: GOVERNATE! Se il governo della cosa pubblica non è nelle vostre facoltà, sappiate essere umili e potreste godervi il mare sperando che un bel colpo di sole possa rendervi consapevoli del disastro che state combinando. Mai dovremmo provare invidia per la gloria di una terra che è poco distante da noi. Sempre dovremmo essere competitivi per ridurre quanto più possibile quel processo di entropia sociale che distrugge la nostra cultura. Mercato San Severino, 08/07/2019 Il Sud è ancora vivo in una visione europeista Francesco Terrone Meridionalista e Patriota